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Self-Analisi Bioenergetica (SAB)

La Self-Analisi Bioenergetica, modello teorico originale della SMIAB, è una psicoterapia che permette di lavorare sul doppio versante corporeo-verbale, sia con individui che con gruppi e a diversi livelli di regressione e gravità. La SAB coniuga al suo interno la tradizione della psicoterapia corporea e quella della psicoanalisi/psicoterapia dinamica. Deriva infatti dalla Psicoanalisi di Freud, dalla concezione teorica di Reich, che fu il primo a parlare di “corazza emozionale e muscolare” e dall’Analisi Bioenergetica di Lowen.

opposti

MENTE-CORPO  Nella SAB il linguaggio verbale (mentale) che si acquisisce durante l’infanzia, si integra con il linguaggio corporeo (protomentale) depositario delle nostre memorie più antiche, risalenti alle primissime fasi di vita.
Poichè “il corpo non mente il Self-analista Bioenergetico può comprendere il paziente sia attraverso le parole ed i silenzi sia attraverso gli atteggiamenti e le espressioni del corpo. Tramite gli specifici esercizi bioenergetici che vengono proposti in terapia possono essere liberati non solo i pensieri,  ma anche una parte più profonda ed inespressa, ovvero quei sentimenti ed emozioni primari (il pianto, la rabbia, il disgusto, l’imbarazzo, il bisogno di attaccamento, rispecchiamento e riconoscimento ecc.) che il paziente ha dentro di sé, spesso senza saperlo.
Rispetto a terapie esclusivamente verbali la SAB può far emergere la differenza sostanziale tra il pensare e il sentire
spesso un paziente “conosce” molto bene, perché può pensarlo ad un livello razionale, il suo problema ma non riesce a “sentire” le emozioni che lo hanno generato e, non potendole sentire (perché imprigionate nel corpo), non le può utilizzare ai fini del cambiamento.

RELAZIONE TERAPEUTICA Nella SAB, il terapeuta diviene per il paziente una persona autenticamente disponibile ed affidabile grazie alla capacità di “lasciarsi toccare dentro” dai bisogni primari del paziente, sviluppata tramite la propria terapia personale, la formazione, l’esperienza professionale ed il continuo lavoro di  supervisione.

luna magritte

Il lavoro terapeutico, oltre che avvalersi della parola, dell’ascolto e degli esercizi bioenergetici, possiede  un ulteriore strumento: il contatto. La terapia bioenergetica prevede infatti che l’analista possa stabilire un contatto corporeo (ad es. tenendo le mani del paziente o sostenendolo schiena contro schiena oppure manipolando energicamente i muscoli contratti al fine di aiutare lo scioglimento delle tensioni) per sostenere, potenziare ed integrare  la presa di coscienza e l’espressione dei propri contenuti da parte del paziente.
Il contatto corporeo fra analista e paziente è uno degli strumenti più efficaci della Self-Analisi Bioenergetica, in quanto il corpo è il primo veicolo di comunicazione e relazione affettiva del nostro Sè con il mondo. Inoltre il bisogno di contatto o proximity, manifestandosi fin dalle primissime ore di vita, rimane centrale durante tutto il corso dell’esistenza.
E’ importante sottolineare che il contatto fra analista e paziente avviene sempre nell’assoluto rispetto dei tempi e dei modi del paziente, dell’analista e del processo terapeutico.

PROCESSO TERAPEUTICO La sofferenza e la patologia che si affrontano in terapia possono essere collegate a conflitti interni o esterni all’individuo (cioè a impulsi ed affetti che sono stati rimossi o a relazioni significative conflittuali) oppure ad esperienze fortemente carenti o totalmenti assenti di accudimento amorevole e sintonizzazione empatica da parte delle figure di attaccamento nell’ infanzia del soggetto.

Queste esperienze mancate costituiscono dei veri e propri “traumi passivi“, che portano ai cosiddetti Difetti del Selfincapacità di instaurare relazioni affettive stabili e adeguate, disregolazione affettiva e  “dispersione dell’ identità”, ovvero un sentimento di Sè diffuso, confuso o debole.
La Self Analisi Bioenergetica è indicata per affrontare problemi classicamente trattati in psicoterapia, quali Ansia, Depressione, Panico, Fobie, Disturbi del Comportamento Alimentare ed altri, ma anche per il trattamento di quei disturbi che ancora oggi vengono considerati lo “zoccolo duro” della psicopatologia: i Disturbi di Personalità.
Premettendo che il setting è la cornice di lavoro nella quale la terapia si svolge, il doppio setting della SAB (conflittuale e difettuale), proprio perchè corporeo, è la chiave per entrare nelle relazioni primarie disfunzionali, per riattivare e rivitalizzare, nell’adulto, nuove relazioni più funzionali.
Un principio fondamentale della Self-Analisi Bioenergetica è quello del Learning by Experience – Apprendere dall’Esperienza: tramite le esperienze emozionali collegate ai vissuti corporei degli esercizi bioenergetici e alla specifica qualità della relazione terapeutica si consegue quell’ integrazione tra emozioni e cognitività fondamentale per il raggiungimento di un migliore adattamento alla realtà e di uno stato di benessere e piena vitalità.

Brani liberamente tratti da:

– Zucconi Mazzini, E., Alpa, G., “Relazione terapeutica in self-analisi bioenergetica” in “LA RELAZIONE CHE CURA” a cura di Petrini, P., Zucconi, A., ALPES ITALIA srl Editrice, Roma, 2007.
– Zucconi Mazzini, E., “La malattia del potere. Analisi Bioenergetica del carattere psicopatico“, ALPES ITALIA srl Editrice, Roma, 2010.