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Orientamento scolastico per genitori II

Non perdiamo la bussola! Orientamento scolastico per genitori di ragazzi in terza media (2a parte)

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rispecchiamento

GENITORI E SPECCHI
Se è vero dunque che i genitori in qualità di consulenti dell’orientamento dovrebbero principalmente favorire lo sviluppo della capacità di “auto-orientamento” dei figli e che questi ultimi dovrebbero partire, nel processo di scelta scolastica, dall’individuazione delle loro attitudini, dei loro talenti, ecco allora emergere una funzione genitoriale centrale: la funzione della madre e/o del padre come “specchio” che restituisce un’immagine affidabile, riflessiva, “buona” di sè.
Winnicott, un importante psicoanalista inglese, afferma che essere madre significa in qualche modo ricevere e restituire il bambino a se stesso, proprio come fa uno specchio: ” Che cosa vede il lattante quando guarda il viso della madre? Secondo me di solito ciò che il lattante vede è se stesso“. Il bambino che si può permettere di guardare il volto della madre come si fa con uno specchio, riceve indietro, dagli occhi di lei, l’immagine di sé stesso; è da questa restituzione,  da questo primo “scambio significativo con il mondo“, da questo mirroring (rispecchiamento) che nascerà il nucleo del sé del bambino, sul quale crescerà e si svilupperà durante l’infanzia, ma anche per tutta  l’adolescenza, la sua personalità.
La funzione materna di specchio, infatti, non riguarda solamente i primi mesi di vita nè esclusivamente la madre. Il bambino, man mano che cresce, “diventa sempre meno dipendente dal riavere il sè indietro dalla faccia della madre, e del padre, e degli altri che hanno un rapporto di parentela o di fratellanza. Ciò nondimeno, quando la famiglia è intatta e continua ad esserlo nel tempo, ogni bambino trae beneficio dall’essere in grado di vedere se stesso nell’atteggiamento dei singoli membri o negli atteggiamenti della famiglia nel suo insieme“.
Prima la madre e poi anche il padre, dunque, hanno questa cruciale funzione di rispecchiare il sè del figlio. Ma uno specchio, per restituire un’ immagine buona, fedele, deve essere in grado di rifletterla: ciò è possibile solo se si ha ben chiaro il principio di permettere a chi guarda e si specchia “di essere se stesso senza pressioni o giudizi”.
Nel periodo della scelta della scuola superiore, che coincide, per molti, con il passaggio dalla preadolescenza all’adolescenza, i ragazzi e le ragazze cercano la propria immagine riflessa in molti specchi, reali o “virtuali” (come rivela la presenza,  frequente ed ingombrante nelle fantasie, dei modelli rappresentati da fratelli e sorelle più grandi, e l’utilizzo creativo, spesso ossessivo, dei profili personali su social network come Facebook e MySpace). Talvolta, invece, voltano la faccia, spaventati dal cambiamento e non ancora disposti a “crescere”, a vedere un’immagine riflessa che sembra non appartenergli, in cui non si riconoscono già più.
Di fronte a questo delicato processo di cambiamento e scelta, che è il primo che i ragazzi e le ragazze si trovano a compiere, è fondamentale fornire un buon mirroring, essere specchi disponibili e funzionanti, senza polvere, macchia o incrinatura, perchè solo in questo modo si potrà restituire l’immagine così com’è.
In caso contrario l’immagine sarà distorta o non riflessa affatto, come accade quando il genitore, anzichè rispecchiare il sè in evoluzione del figlio, utilizza quest’ultimo come uno specchio per se stesso: vedo ciò che ero, ciò che sono, ciò che avrei potuto essere (l’architetto, l’avvocato, la dottoressa, l’attrice, la psicologa…); accetta la delega del figlio e lo definisce dall’esterno, restituendogli un’immagine irreale o insicura; oppure, ancora, lo lascia solo, senza possibilità di rispecchiamento
.
Come afferma D.W.Winnicott “la cosa principale è che l’adolescenza è più che la pubertà fisica, per quanto largamente basata su di essa. L’adolescenza implica crescita, e questa crescita richiede tempo. E mentre la crescita è in progresso, la responsabilità deve essere assunta da figure genitoriali. Se le figure genitoriali abdicano, allora gli adolescenti devono fare un salto nella falsa maturità e perdere il loro bene più grande: la libertà di avere idee e di agire per impulso”.
L’attività di sostenere, orientare alla scelta della scuola superiore rappresenta quindi la possibilità, per i genitori, di assumersi la responsabilità di “essere con” i figli, di non lasciarli soli, concedendogli al contempo la libertà di formarsi idee su di loro, sul futuro, sul mondo e di seguire, istintivamente e costruttivamente, i propri impulsi e le proprie spinte personali.

<–Vai alla prima parte: Intelligenza, Intelligenze e Confusioni